Nella Luce
dieci giorni al di là del mondo
Libro
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TRAMA: "Dove mi trovo? Da dove proviene tutta questa luce?"
Sono le prime parole del protagonista di questa storia, le prime due domande fondamentali che lui si pone nel momento in cui, separato dal suo corpo a causa di un evento drammatico che lo ha coinvolto in prima persona, si ritrova al cospetto di un'immensità fatta solo di Luce.
Ad ogni domanda posta chiaramente segue sempre una risposta.
Un'inaspettata "voce" provvede immediatamente ad accoglierlo in quel nuovo panorama e da quel momento in poi comincia un dialogo volto a rispondere a quelle prime due domande (e moltissime altre che sorgeranno nel corso della conversazione) nonché all'esplorazione di quell'aldilà energetico in costante formazione ed evoluzione, durante dieci giorni dal finale totalmente inaspettato.
Sono le prime parole del protagonista di questa storia, le prime due domande fondamentali che lui si pone nel momento in cui, separato dal suo corpo a causa di un evento drammatico che lo ha coinvolto in prima persona, si ritrova al cospetto di un'immensità fatta solo di Luce.
Ad ogni domanda posta chiaramente segue sempre una risposta.
Un'inaspettata "voce" provvede immediatamente ad accoglierlo in quel nuovo panorama e da quel momento in poi comincia un dialogo volto a rispondere a quelle prime due domande (e moltissime altre che sorgeranno nel corso della conversazione) nonché all'esplorazione di quell'aldilà energetico in costante formazione ed evoluzione, durante dieci giorni dal finale totalmente inaspettato.
Disponibile su Kobo.it versione e-book e su Amazon.it versione carta ed e-book
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Carta
Premessa tratta dal libro:
Estate 2011,
avevo ventidue anni e poco più.
Ero in un luogo stupendo, ma non riuscivo a vederlo. Avevo intorno tanta gente, ma mi sentivo solo.
Da qualche mese avevo perso il migliore amico che avessi mai avuto, era sparito all’improvviso dalla mia vita. Il giorno prima eravamo nel suo studio a discutere di chissà cosa, ignari che il giorno dopo un edema cerebrale lo avrebbe portato via da me, dalla mia famiglia e dalla nostra vita.
Ora mi trovavo a vagare sulle sponde di un piccolo lago artificiale creato non molto distante dal mare. Ricordo ancora le sensazioni che provavo. Il sole riusciva a oltrepassare fiocamente uno strato sottile di nuvole e a brillare sulla superficie del lago, completamente immobile. Tutto era immobile. Nonostante quello fosse un giorno d’estate, caldo come non mai, il cielo era grigio e triste. Era come trovarsi di fronte ad uno specchio.
Apparivo tranquillo e sereno, ma dentro avevo una grigia coltre di tristezza.
Fu in quell’istante che raggiunsi l’apice della più insopportabile solitudine interiore. Fu allora che, nonostante non l’avessi mai fatto prima, dal mio cuore si sollevò una preghiera che sgorgò attraverso le mie lacrime.
Sulle sponde di quel lago piansi la mia richiesta a Dio. Gli chiesi tante cose, gli esposi tutti i miei dubbi e la mia rabbia. La richiesta principale, quella più sentita, fu quella di mandarmi un amico che mi aiutasse a uscire da quello stato. Un amico come quello che avevo perso. Un amico che riuscisse, con le sue parole e la sua presenza, a farmi superare quell’asfissiante coltre interiore.
Aspettai lì una risposta.
Tutto restò immobile.
Mi asciugai il viso e mi meravigliai di me stesso. Mi domandai cosa stessi facendo e cosa speravo di ottenere. Ritornai verso casa, ritornando sui soliti vecchi passi e vecchi pensieri, ma leggermente più sollevato.
Nei giorni seguenti pensai molto a quel momento di preghiera, ma lo ricordavo quasi come vissuto da un estraneo, da qualcuno che non c’entrava nulla con me. Mi chiesi perché non avessi ricevuto nessuna risposta e, ancora, mi domandai perché la gente prega se non riceve una risposta. Ancora una volta, c’erano solo tante domande.
Passò qualche altro giorno e smisi di pensarci, accettando una volta in più la mia coltre di solitudine interiore.
Come tutte le cose migliori che possano avvenire nella vita, la risposta alla mia preghiera giunse inaspettatamente e senza che vi ponessi alcuno sforzo per farla arrivare.
Ero seduto a tavola, stavo pranzando con la mia famiglia e ricordo che conversavo con mia madre proprio sul nostro caro amico, quando fui travolto da un flash luminoso mentale. E’ difficile far capire ciò che vidi in quel flash. Tentando di semplificare a parole il suo contenuto, posso dire che vidi in un solo istante l’intero contenuto del libro.
Senza dire una parola su quello che mi era successo, mi alzai di scatto e provai il forte bisogno di mettere su carta ciò che avevo visto. Ero completamente ammutolito. Ricordo che mia madre provò a chiedermi spiegazioni dell’improvvisa interruzione del pranzo e della conversazione. Come in una sorta di trance conscia, cominciai a scrivere per circa sette ore.
Da quel giorno in poi, quotidianamente mi svegliavo alle sette del mattino e scrivevo ogni giorno per circa sette ore. Ogni giorno funzionava allo stesso modo, prima di mettermi a scrivere visualizzavo un flash in cui vedevo il contenuto di ciò che sarei andato a scrivere e poi, lentamente lo frazionavo, tentando di rendere a parole ciò che avevo visto o percepito.
In meno di due mesi completai la stesura del testo che segue. Quando posi il punto finale alla storia, fu come se mi fossi risvegliato da un sogno.
Rilessi tutto ciò che avevo scritto, e non potevo credere che quelle parole provenissero da me. Come detto in precedenza, avevo poco più di ventidue anni, e come la maggior parte dei ragazzi di quell’età, la mia attenzione non si era mai affacciata su molti degli argomenti trattati. Da qualche anno avevo cominciato a scrivere, ma i miei libri erano romanzi di tutto altro genere e mai, prima di allora, mi era capitato di scrivere sotto una tale ispirazione.
Confesso che molte delle cose scritte ancora le devo comprendere veramente a fondo.
Lo ripeto ancora una volta, non ho idea da dove abbia preso simili concetti.
Non molto tempo dopo, cominciai a informarmi su argomenti trattati. Da allora ho letto libri di molti autori, mi sono avvicinato a varie dottrine e pratiche spirituali e non, che mi hanno dato molte conferme.
Confesso anche che molte volte in questi anni ho dubitato di ciò che ho realmente vissuto. Spesso, nei momenti di maggiore dubbio, ho anche pensato si fosse trattato di uno scherzo mentale. Ricordo tutto perfettamente, ma non ho mai compreso di cosa si sia trattato.
Tuttavia, ogni dubbio svanisce quando, rileggendo il testo, mi rendo conto dell’unica cosa certa:
Questo libro mi ha salvato.
Già nel momento in cui avevo cominciato a mettere nero su bianco quei flash, quelle sensazioni, quelle idee e quei concetti, avevano cominciato a farmi stare meglio. Era come se la Luce descritta all’inizio del libro avesse attraversato la coltre che mi offuscava la mente.
Non mi resi subito conto di ciò che era avvenuto in quei due mesi, forse perché non collegai immediatamente gli eventi. Tempo dopo, ritornando in quello stesso luogo dove avevo pianto la mia preghiera, capii che ero stato ascoltato.